E' ufficiale. Lo scorso 11 dicembre, a Cinisello Balsamo, l'assessore provinciale al territorio e parchi Pietro Mezzi ha firmato la Carta Costitutiva della Rete dei Giardini Storici. "Un documento - secondo l'Assessorato al Territorio - di assoluta rilevanza perché sigla un percorso che ha portato a creare un organismo di grande utilità". La Rete dei Giardini Storici - ReGiS trae origine dal Convegno del 2006, tenutosi a Cinisello Balsamo "Giardini Storici a 25 anni dalla Carta di Firenze. Esperienze e prospettive". In quella sede si evidenziò la necessità di trovare un luogo comune di confronto e cooperazione tra gli enti proprietari e gestori, considerando le specifiche problematiche di gestione di questi beni culturali.
Il progetto della Rete dei Giardini Storici, ReGiS, della provincia di Milano era stato presentato la scorsa primavera. Una struttura di coordinamento che raccoglie il Centro di Documentazione storica di Cinisello Balsamo, i Comuni, la Provincia di Milano e la Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio, e che si pone l'obiettivo di valorizzare questo patrimonio attraverso la diffusione della conoscenza e la fruizione pubblica dei luoghi. I giardini storici, circa 500 con un'estensione di oltre 2.400 ettari, sono una significativa presenza nel complesso sistema del verde nel territorio provinciale milanese. La combinazione tra trasformazioni naturali e intervento dell'uomo ha generato nel tempo splendidi paesaggi e delicati ambiti di rigenerazione.
Amministrazioni, tecnici, operatori attraverso la Rete potranno trovare soluzioni a problemi di manutenzione, uso e gestione, avvalendosi di informazioni e materiali messi a disposizione da Università, professionisti e studiosi appartenenti alla Rete. Potranno inoltre attivare un confronto con Enti territoriali e sovrintendenza per potenziare la conservazione e la valorizzazione di questi beni d'interesse storico, culturale e paesaggistico.
Per altre informazioni, consultare il sito www.provincia.milano.it.
E puoi anche scaricare la Scheda dei Giardini Storici: http://media.tecnici.it/file/attualita/Scheda_giardini_storici_2008.pdf
Fonte: www.edilone.it
lunedì 15 dicembre 2008
mercoledì 3 dicembre 2008
Efficienza, Tremonti si corregge"No a taglio bonus retroattivo"
La scure sugli incentivi per solare e nuove caldaie partirà dal 2009. Veltroni: "Clamoroso errore strategico"
ROMA - Sparisce la parte più odiosa del provvedimento, ma non la filosofia di fondo che l'ha ispirato. Sul taglio degli sgravi fiscali a sostegno dell'efficienza energetica inserito dal governo nel decreto anticrisi, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha annunciato una correzione. Il Parlamento, ha spiegato durante un'audizione alla Camera, toglierà la "retroattività" dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55%.
Il testo uscito da Palazzo Chigi la scorsa settimana rende infatti discrezionale e non più certa la detraibilità di oltre la metà della spesa sostenuta per installare caldaie meno energivore, infissi isolanti, impianti solari per il riscaldamento dell'acqua e altri interventi di efficienza. Il decreto prevede (prevedeva) in particolare che per i lavori effettuati dopo il 31 dicembre 2007 i contribuenti debbano inviare all'Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, "un'apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi". Il Tesoro si riserva inoltre la possibilità di non rispondere alle domande, precisando che decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento "l'assenso si intende non fornito" e il cittadino non potrà usufruire della detrazione.
Tremonti ha ammesso che "la retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà", ma ha poi aggiunto: "Per il futuro voglio ribadire un criterio: i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat". Tremonti ha definito "incivile" l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: "questo non accadra con il nostro governo".
Contro queste misure era tornato a protestare stamane il segretario del Pd Walter Veltroni, definendo tra l'altro il provvedimento "un'ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani che avevano giustamente scelto l'impiego di fonti di energia rinnovabili". "La retroattività della norma per tutto il 2008 - aggiungeva Veltroni - produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini". Il segretario dei democratici allargava poi la sua critica.
"L'insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo - osservava - contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell'efficienza energetica e sull'impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che può provocare danni devastanti".
(3 dicembre 2008)
Fonte: la Repubblica.it
ROMA - Sparisce la parte più odiosa del provvedimento, ma non la filosofia di fondo che l'ha ispirato. Sul taglio degli sgravi fiscali a sostegno dell'efficienza energetica inserito dal governo nel decreto anticrisi, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha annunciato una correzione. Il Parlamento, ha spiegato durante un'audizione alla Camera, toglierà la "retroattività" dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55%.
Il testo uscito da Palazzo Chigi la scorsa settimana rende infatti discrezionale e non più certa la detraibilità di oltre la metà della spesa sostenuta per installare caldaie meno energivore, infissi isolanti, impianti solari per il riscaldamento dell'acqua e altri interventi di efficienza. Il decreto prevede (prevedeva) in particolare che per i lavori effettuati dopo il 31 dicembre 2007 i contribuenti debbano inviare all'Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, "un'apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi". Il Tesoro si riserva inoltre la possibilità di non rispondere alle domande, precisando che decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento "l'assenso si intende non fornito" e il cittadino non potrà usufruire della detrazione.
Tremonti ha ammesso che "la retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà", ma ha poi aggiunto: "Per il futuro voglio ribadire un criterio: i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat". Tremonti ha definito "incivile" l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: "questo non accadra con il nostro governo".
Contro queste misure era tornato a protestare stamane il segretario del Pd Walter Veltroni, definendo tra l'altro il provvedimento "un'ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani che avevano giustamente scelto l'impiego di fonti di energia rinnovabili". "La retroattività della norma per tutto il 2008 - aggiungeva Veltroni - produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini". Il segretario dei democratici allargava poi la sua critica.
"L'insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo - osservava - contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell'efficienza energetica e sull'impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che può provocare danni devastanti".
(3 dicembre 2008)
Fonte: la Repubblica.it
martedì 2 dicembre 2008
Per il riscaldamento autonomo non serve più l’unanimità dell’assemblea condominiale
E’ proprio il passaggio al riscaldamento autonomo a conseguire il perseguimento della finalità di risparmio energetico a cui tende la normativa. Per questo tutti i condomini debbono partecipare alla spesa, anche quelli che non sono d’accordo.
In particolare, la sentenza 26822 della seconda Sezione civile sottolinea che la normativa approvata con dpr 412/93 «è finalizzata al conseguimento del risparmio energetico, sicché essa consente alla maggioranza dei condomini, escludendo la necessità dell'unanimità, di decidere la dismissione dell'impianto di riscaldamento centralizzato e la sostituzione di esso con impianti autonomi rispondenti alle caratteristiche di legge».
Ne consegue che «non è più consentito alla minoranza dissidente di mantenere in esercizio il dismesso impianto, risolvendosi una tale eventualità in un dispendio maggiore di energia e non di quel risparmio perseguito dalla legge».
La Cassazione accogliendo la protesta del condominio ha sottolineato che non solo «la canna fumaria non può che essere un bene comune la cui installazione e manutenzione deve necessariamente gravare su tutti i condomini nelle proporzioni millesimali previste», ma ha sottolineato pure che il passaggio del riscaldamento da centralizzato ad autonomo consente anche quel «risparmio energetico» previsto dalla legge per cui «tutti i condomini devono partecipare alle spese per l'installazione». Condomini dissidenti inclusi.
Cass., Sez. II Civi, sentenza n. 26822 / 2008
fonte: http://www.condominioweb.com/
In particolare, la sentenza 26822 della seconda Sezione civile sottolinea che la normativa approvata con dpr 412/93 «è finalizzata al conseguimento del risparmio energetico, sicché essa consente alla maggioranza dei condomini, escludendo la necessità dell'unanimità, di decidere la dismissione dell'impianto di riscaldamento centralizzato e la sostituzione di esso con impianti autonomi rispondenti alle caratteristiche di legge».
Ne consegue che «non è più consentito alla minoranza dissidente di mantenere in esercizio il dismesso impianto, risolvendosi una tale eventualità in un dispendio maggiore di energia e non di quel risparmio perseguito dalla legge».
La Cassazione accogliendo la protesta del condominio ha sottolineato che non solo «la canna fumaria non può che essere un bene comune la cui installazione e manutenzione deve necessariamente gravare su tutti i condomini nelle proporzioni millesimali previste», ma ha sottolineato pure che il passaggio del riscaldamento da centralizzato ad autonomo consente anche quel «risparmio energetico» previsto dalla legge per cui «tutti i condomini devono partecipare alle spese per l'installazione». Condomini dissidenti inclusi.
Cass., Sez. II Civi, sentenza n. 26822 / 2008
fonte: http://www.condominioweb.com/
DETRAZIONE 55%
01/12/2008 - Istanza all’Agenzia delle Entrate (oltre che all’Enea), tetto massimo allo stanziamento statale, silenzio-rifiuto dopo 30 giorni dalla ricezione dell’istanza. Sono queste le novità per la detrazione del 55% delle spese di riqualificazione energetica degli edifici contenute nel decreto legge 185/2008 approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri.
L’art. 29, comma 7, prevede che per le spese sostenute nei tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2007, i contribuenti sono tenuti ad inviare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate (oltre che all’Enea), esclusivamente in via telematica; il motivo è quello di monitorare la spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi, che vengono ora fissati a 82,7 milioni di euro per il 2009, a 185,9 milioni di euro per il 2010, e 314,8 milioni di euro per il 2011.
L’Agenzia delle Entrate esaminerà le istanze secondo l’ordine cronologico di invio e comunicherà, esclusivamente in via telematica, entro 30 giorni dalla ricezione dell’istanza stessa, l’esito della verifica agli interessati. Solo dopo la ricezione dell’assenso da parte dell’Agenzia, il contribuente potrà usufruire della detrazione. Decorsi 30 giorni dalla presentazione dell’istanza senza esplicita comunicazione di accoglimento da parte dell'Agenzia delle Entrate, l’assenso si intende non fornito (silenzio-rifiuto).
Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del DL 185/2008, l’Agenzia delle Entrate pubblicherà sul proprio sito Internet il modello da utilizzare per presentare l’istanza, contenente tutti i dati necessari alla verifica dello stanziamento complessivo, inclusa l’indicazione del numero di rate annuali in cui il contribuente sceglie di ripartire la detrazione.
Per le spese sostenute nel periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, l’istanza potrà essere presentata dal 15 gennaio 2009 al 27 febbraio 2009. Per le spese sostenute nei due periodi d’imposta successivi, l’istanza andrà presentata a decorrere dal 1° giugno e fino al 31 dicembre di ciascun anno.
I contribuenti persone fisiche che, per le spese sostenute nel 2008 per gli interventi di cui all’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 296/2006, non presentano l’istanza alle Entrate o ricevono la comunicazione di diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate in ordine alla spettanza delle detrazioni, beneficiano di una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, pari al 36% delle spese sostenute, sino ad un importo massimo delle stesse pari a 48.000 euro per ciascun immobile, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.
Con apposito provvedimento da pubblicare sul proprio sito Internet, l’Agenzia delle Entrate comunicherà l’esaurimento degli stanziamenti complessivi.
FONTE: http://www.edilportale.com/
L’art. 29, comma 7, prevede che per le spese sostenute nei tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2007, i contribuenti sono tenuti ad inviare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate (oltre che all’Enea), esclusivamente in via telematica; il motivo è quello di monitorare la spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi, che vengono ora fissati a 82,7 milioni di euro per il 2009, a 185,9 milioni di euro per il 2010, e 314,8 milioni di euro per il 2011.
L’Agenzia delle Entrate esaminerà le istanze secondo l’ordine cronologico di invio e comunicherà, esclusivamente in via telematica, entro 30 giorni dalla ricezione dell’istanza stessa, l’esito della verifica agli interessati. Solo dopo la ricezione dell’assenso da parte dell’Agenzia, il contribuente potrà usufruire della detrazione. Decorsi 30 giorni dalla presentazione dell’istanza senza esplicita comunicazione di accoglimento da parte dell'Agenzia delle Entrate, l’assenso si intende non fornito (silenzio-rifiuto).
Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del DL 185/2008, l’Agenzia delle Entrate pubblicherà sul proprio sito Internet il modello da utilizzare per presentare l’istanza, contenente tutti i dati necessari alla verifica dello stanziamento complessivo, inclusa l’indicazione del numero di rate annuali in cui il contribuente sceglie di ripartire la detrazione.
Per le spese sostenute nel periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, l’istanza potrà essere presentata dal 15 gennaio 2009 al 27 febbraio 2009. Per le spese sostenute nei due periodi d’imposta successivi, l’istanza andrà presentata a decorrere dal 1° giugno e fino al 31 dicembre di ciascun anno.
I contribuenti persone fisiche che, per le spese sostenute nel 2008 per gli interventi di cui all’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 296/2006, non presentano l’istanza alle Entrate o ricevono la comunicazione di diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate in ordine alla spettanza delle detrazioni, beneficiano di una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, pari al 36% delle spese sostenute, sino ad un importo massimo delle stesse pari a 48.000 euro per ciascun immobile, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.
Con apposito provvedimento da pubblicare sul proprio sito Internet, l’Agenzia delle Entrate comunicherà l’esaurimento degli stanziamenti complessivi.
FONTE: http://www.edilportale.com/
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